20 giugno 2018: dal Senegal alle Azzorre

Dopo una settimana di permanenza a Baie de Hanne di Dakar (Senegal), siamo quasi pronti a partire per l'ultima tappa verso le Azzorre. In questi giorni abbiamo riposato molto, ma le solite incombenze (check-in, internet, rifornimenti di cambusa, acqua, gasolio ecc. ecc.) ci hanno costretti ad andare diverse volte a terra. Abbiamo girato prevalentemente con gli scassatissimi taxi senegalesi molto numerosi a Dakar e dintorni.

Baia di Dakar, isola di Gorèe in vista

Con i taxisti. come per ogni altro acquisto, è necessario trattare il prezzo ad oltranza, e la fregatura è sempre dietro l'angolo, qui non si accontentano di dirti un prezzo doppio del normale ma lo moltiplicano per cinque o dieci così, anche trattando, si rischia comunque di pagare molto di più del dovuto. Questo succede soprattutto nei mercati, nei piccoli negozi e con i taxi, non ci sono problemi invece nei supermercati, spesso ben forniti e con prezzi che, contrariamente a quanto ci avevano detto, sono di gran lunga migliori dei prezzi del mercato locale. Per il resto Dakar è una città tremendamente caotica, con poche strade perennemente intasate dal traffico, sporca e polverosa, la sabbia del deserto si insinua in ogni dove e anche il Magic si è coperto di una patina rossastra. Il piccolo Yacht club (Circle de Voile) è un posto interessante, dispone di alcune boe in un fondale di meno di tre metri, quindi ci siamo messi all'ancora in 5m di fondo, a circa 500m da un lungo pontile che da l'accesso alle semplici strutture del marina. C'è un piccolo bar ristorante che serve anche pizze discretamente buone. Ci sono un velaio e un'officina meccanica che ripara motociclette e fuoribordo, sulla spiaggia è possibile alare le barche per mezzo di un carrello, sfruttando l'escursione di marea. Abbiamo visto a terra, un vecchio sloop grande quasi quanto il Magic. Il posto è povero ma ben tenuto, vi regna un'atmosfera da vecchio porto, le caratteristiche barche da pesca lunghe e coloratissime sono ormeggiate assieme a poche barche a vela vecchie e molto vissute, girano personaggi strani, perlopiù francesi che vivono a bordo e passano il tempo al bar dello Yacht Club.

 
Lilly manda a riva la bandiera del Senegal, incontri a Gorèe

Andiamo a terra con la "navetta" messa a disposizione dal marina e compresa nel prezzo assieme al WIFI e alle docce (45Eu a settimana per noi). Il Sig. Sadio è l'uomo che conduce il Taxi-boat di circa 8m, passa 4 volte al giorno per chiederci se abbiamo bisogno del passaggio, purtroppo non ha un VHF così deve fare ogni volta il giro di tutte le barche in rada. Alla fine diventiamo amici e prima di partire, Lilly gli regala un sacchetto di piccole cose che erano sepolte nei gavoni del Magic: alcuni giochi per i bambini, un cappellino, un VHF non funzionante ma che Sadio potrebbe far riparare (era di Giorgio che voleva disfarsene), la nostra SIM locale con ancora un po' di credito telefonico, un paio di pacchi di biscotti e qualche altra cosetta che adesso non ricordo....

 
Altre immagini di Gorèe
 

 

 

 

Giusto per non partire senza un minimo di giro turistico, ieri abbiamo salpato l'ancora e siamo andati a visitare l'ile de Gore, una piccola isola a tre miglia dal nostro ancoraggio, sempre dentro la baia di Dakar. E' un posto frequentato dai pochi turisti che passano di qui, pieno di artisti di strada che realizzano dipinti, batik e altri prodotti di artigianato. Nella piatta collina che sovrasta l'isola ci sono decine di installazioni militari abbandonate, vecchie postazioni di cannoni e bunker sono utilizzati dalla gente che vive qui come riparo o addirittura abitazione permanente. Abbiamo passato qualche ora in giro, chiacchierando (spesso in italiano) con i locali che ci "abbordavano" per venderci qualunque cosa. Nell'insieme una bella esperienza, in un posto che trasmette il fascino di una storia che ha lasciato tracce ancora ben visibili. Il luogo (come tanti altri che abbiamo visitato in giro per il mondo) è stato classificato dall'UNESCO come "patrimonio mondiale dell'umanità", anche se non ho capito bene per quale motivo... Forse è un modo per permettere l'erogazione di aiuti economici a questa gente, che sembra averne davvero bisogno. Verso sera si è alzato parecchio vento, così siamo tornati al nostro ancoraggio di fronte allo Yacht Club, pronti per la partenza prevista il giorno successivo.

Dal 20 al 26 giugno 2018

Alba in traversata

Dopo una settimana in Sengal, siamo pronti a partire per le Azzorre. Vista la situazione abbiamo deciso di rinunciare allo scalo a Capoverde e puntare direttamente verso l'arcipelago portoghese, con l'intenzione di atterrare nell'isola di Terceira. Anche questa volta lo studio del meteo è stato lungo e sofferto.... ad una prima, lunga, fase di vento da N e NW, quindi contrario, e spesso sostenuto, ne seguirà un'altra di vento debole, forse assente... Ma non è detto!  In sostanza sarà una cosa lunga e molto sbandata. In questa parte del viaggio il nostro amico radioamatore Michele, grazie alla sua esperienza di Routier e alla sua potente stazione radio, ci seguirà con contatti frequenti via SSB per passarci le informazioni meteo e consigliarci la rotta migliore. In realtà partiamo con un NW che ci permette di navigare quasi paralleli alla costa africana, ma presto il vento inizia a girare e dobbiamo poggiare portandoci troppo a E, quindi, dopo un paio di giorni, decidiamo di virare e fare rotta per SW, questo anche perchè, più in alto, sono previsti venti da N tra 25 e 35Kn, che di bolina stretta non sono propriamente il massimo per noi e per il Magic. La nuova rotta si rivela azzeccata, riusciamo a orzare seguendo il vento che gira lentamente verso NNE ed a lasciare le isole di Capoverde a sinistra, anche se le medie giornaliere rimangono molto basse (120-130M). Ci sono dai 10 ai 15 Kn di vento, non sono molti ma, di bolina stretta il Magic sembra un cavallo imbizzarrito e la vita a bordo è abbastanza dura. Gradualmente il vento rinforza e inizia a girare verso NE, il 26 giugno arriva a 20-22Kn, abbiamo a riva la randa con 3 mani, la trinchetta e un fazzoletto di Yankee, nonostante questo sbandiamo parecchio ma filiamo 7Kn, così riusciamo a raggiungere la percorrenza standard del Magic di 150M nelle 24 ore.  Il cielo che, da prima di Dakar, era perennemente coperto da una densa foschia e dava al mare un colore grigio piombo, oggi si pulisce, e finalmente iniziamo a vedere un po' di azzurro e di blu intorno a noi. La notte del 26 incrociamo la rotta che abbiamo fatto nel 2013 per scendere da N a Capoverde, il nostro giro del mondo è ufficialmente concluso!

 
Squall in arrivo sul radar e Lilly che prepara la bandiera delle Azzorre

Il 27 mattina verso le 7 Lilly mi chiama durante il suo turno di guardia, sento una certa apprensione nelle sua voce, esco dalla cuccetta e corro in pozzetto: la volante sopravento è in coperta, si è rotta la landa sull'albero ed è venuta giù. L'avaria non è gravissima perchè le volanti del Magic non sono strutturali, tuttavia mi preoccupa il fatto che si sia tranciata di netto la landa composta da due piatti di inox da 4mm. Ammainiamo subito la trinchetta (la volante serve soprattutto a controventarla) e viriamo mure a sinistra. Il vento reale è attorno ai 14Kn ma c'è un notevole residuo d'onda e si balla parecchio. Mi attivo per trovare un rimedio provvisorio e ripristinare l'attacco della volante con una landa di fortuna, userò una parte di un vecchio arridatoio e un loop di Dynema molto robusto. Mi attrezzo per salire sull'albero fino all'attacco delle volanti che si trova appena sotto le crocette alte, Lilly mi aiuta con una drizza di prua sollevandomi quasi di peso con il winch sotto l'albero.

 

Il lavoro a riva si svolge abbastanza agevolmente nonostante si balli parecchio, mi lego bene attorno all'albero, rimuovo il bullone dal perno passante che fissa gli attacchi delle volanti, inserisco la nuova landa già collegata allo stroppo e alla volante, fisso il tutto e, finalmente posso chiedere a Lilly di farmi scendere. Riviriamo mure a dritta e mettiamo in tensione la volante che sembra reggere bene. Questa rottura mi preoccupa perchè tutte le sartie sono collegate con lo stesso sistema... Quindi, per ora, ci terremo leggermente sotto invelati e senza usare la trinchetta.

La rada di Horta

I successivi due giorni filano lisci, sempre di bolina stretta con vento dai 10 ai 15Kn, onda da poca a formata attorno al metro e mezzo al mascone di dritta, quando rinforza laschiamo abbondantemente la randa e avvolgiamo un po' di fiocco, a volte poggiamo qualche grado per raddrizzarci e cucinare la cena. Le medie di percorrenza giornaliera sono attorno alle 120M, molto al di sotto del nostro standard, come ci aveva preannunciato Graham in una e-mail, "appare una traversata molto lenta..." Il 28 è il mio compleanno, stiamo entrando in un vasto anticiclone, mare e vento si sono ulteriormente calmati e Lilly prepara un sacco di buone cose da mangiare per rendere speciale questa giornata in Oceano! Due volte al giorno mandiamo via e-mail con la radio SSB i dati di navigazione a Miky, lui ci invia un file con una tabella Excel che raccoglie i dati di routing per i successivi 3 giorni. I dati consistono nella previsione oraria del vento (direzione e intensità) e la rotta e la velocità che dovremmo tenere in base ai parametri che gli abbiamo fornito. Il tutto è abbastanza attendibile, la percorrenza e la rotta giornaliere sono allineate con la previsione e noi sappiamo in anticipo quello che ci aspetta lungo la rotta programmata. In questo tratto di oceano i venti sono molto variabili come intensità e direzione, prevalentemente settentrionali, quindi contrari alla nostra rotta, per questo è importante sapere in anticipo come e quando fare le scelte giuste per sfruttare al massimo le situazioni favorevoli.  Nonostante questo siamo lenti, forse la traversata più lenta di tutto il giro del mondo...!

Finalmente in banchina

Il 29 e il 30 giugno sono due belle giornate, il vento rimane moderato da NE, per alcune ore gira a NW, così facciamo un paio di virate per ottimizzare la rotta. C'è luna piena e albe e tramonti sono davvero spettacolari, Lilly scatta centinaia di foto.... Nei giorni dal 30 al 6 luglio, il vento è girato da SW, l'alta pressione che stazionava a N delle Azzorre si è abbassata e spostata verso E, così ci siamo trovati a navigare nel suo bordo occidentale. Dall'andatura di bolina, dopo un giorno di vento debole, siamo passati all'andatura a farfalla con genova tangonato.

Tonino e Andrea visibilmente soddisfatti!

Abbiamo dovuto abbattere un paio di volte per rimanere nella rotta diretta, le previsioni di Michele davano vento in rotazione nuovamente da N nei giorni successivi, così abbiamo deciso di fare scalo ad Horta, anche per risparmiarci l'ennesima bolina! Il 7 sera, il vento sostenuto e dalla giusta direzione ci ha accompagnati fino in porto dove gli amici Andrea del Mai Stracc e Agostino di Sogno ci aspettavano in banchina. Qui è terminata questa lunga traversata di oltre 5000 miglia con due brevi scali. E' stata una traversata scomoda e lenta, che ha messo alla prova barca ed equipaggio, tuttavia siamo orgogliosi e felici del grande risultato raggiunto, il giro del mondo è ora ufficialmente concluso e ci fermeremo qui a lungo.

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